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Il PD Liguria ha presentato un centinaio di emendamenti e ordini del giorno per modificare il Piano Socio Sanitario Regionale, criticato per non mettere la persona al centro e per la mancanza di innovazione.

Tra le proposte principali ci sono nuove assunzioni, abbattimento delle liste d’attesa, abolizione di Alisa, introduzione dello Psicologo di base nelle 32 case di comunità, un piano per la salute mentale, controllo della qualità delle prestazioni private, aumento delle borse di studio per specializzandi, piani per la sicurezza sul lavoro e incentivi per i medici di base che scelgono di operare nell’entroterra, oltre alla medicina di genere. Il PD Liguria ha descritto il Piano come “carta straccia” che necessita di essere completamente riscritto. Secondo il partito, il Piano riflette un approccio minimalista alla sanità pubblica e non riesce a integrare il sistema sociosanitario.

Le ASL sono state formalmente chiuse ma de facto rimangono, mentre l’acquisto di prestazioni dai privati ha eroso il ruolo del pubblico, esponendolo maggiormente alle crisi future. È stata sottolineata la necessità di investimenti costanti per ripristinare la centralità della cura e del benessere nella regione. Il PD Liguria ha aggiunto che il Piano non risponde alle istanze e criticità quotidiane delle persone, come le lunghe liste d’attesa e la carenza di personale. È stata criticata la mancanza di programmazione e di un’analisi approfondita dei dati, evidenziando che il Piano manca di progettualità e innovazione. È stato proposto un piano di assunzioni organico e un programma per ridurre le liste d’attesa, oltre all’aumento delle borse di studio per specializzandi, con l’impegno di lavorare nelle strutture sanitarie liguri.

Il PD Liguria ha criticato l’amministrazione Toti per non voler intraprendere una vera politica sanitaria organica. È stata sottolineata la mancanza di uno studio epidemiologico per comprendere i bisogni sanitari dei liguri e criticato il documento per essere generico e sterile. È stato evidenziato che le 32 case di comunità previste mancano di dettagli su cosa dovranno produrre e chi vi lavorerà. È stato inoltre sottolineato il divario nelle prestazioni sanitarie tra il genovesato e le aree periferiche, criticando l’assenza di misure per ridurre le disuguaglianze sociali e migliorare l’accesso ai luoghi di cura.

Il PD Liguria insiste sulla necessità di riscrivere il Piano Socio Sanitario per mettere davvero al centro le persone e rispondere alle reali esigenze della popolazione. Propone misure concrete per potenziare la sanità pubblica, ridurre le liste d’attesa, incentivare i medici di base e migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie, criticando fortemente l’approccio minimalista e la mancanza di visione dell’attuale amministrazione.

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