I pareri tecnici che Toti ha utilizzato per difendersi dalle critiche sono ora pubblici e indicano chiaramente che il rigassificatore non può essere trasferito nel Porto di Savona-Vado. Di fronte a tali evidenze, il commissario Toti non può più ignorare le dichiarazioni degli enti competenti.
L’Istituto Superiore di Sanità ha evidenziato che il rigassificatore si inserirebbe in un territorio già fortemente antropizzato e industrializzato, aggravando le criticità ambientali. Ispra ha sottolineato che la Valutazione di Impatto Ambientale non ha considerato l’Area Marina Protetta e la riperimetrazione delle Zone di Conservazione Speciale proposta dalla Regione Liguria. Inoltre, i Vigili del Fuoco, Arpal e la Capitaneria di Porto hanno espresso pareri fortemente critici.
I Vigili del Fuoco segnalano una carenza nella valutazione dei rischi di collisione con le imbarcazioni e la mancanza di certificazioni di sicurezza per la Golar Tundra. La Capitaneria di Porto di Savona evidenzia l’assenza di gestione delle interferenze con le attività portuali esistenti, mentre Arpal rileva che alcune opere non sono state descritte adeguatamente e non sono state valutate rispetto alle altre attività in corso.
Di fronte a queste osservazioni, è necessario porre fine alle logiche politiche e dare priorità al senso di responsabilità istituzionale e personale. Toti deve decidere se essere il Presidente dei liguri, incluso il territorio savonese, o se rimanere unicamente un commissario di governo alla ricerca di favori personali. Il Ministro dell’Ambiente ha ricordato che l’ultima parola spetta al commissario, ma il Presidente della Regione Liguria ha il dovere di fermare questo progetto insensato. Se non lo farà, preferendo il suo ruolo di governo rispetto al bene del territorio e dei cittadini liguri, dovrà dimettersi.
È sempre stato evidente che il rigassificatore in quell’area fosse una scelta politicamente sbagliata e non sostenibile a livello ambientale. Ora che i pareri tecnici negativi sono chiari, un presidente di Regione responsabile dovrebbe fermare il progetto e riaprire la discussione.
La Giunta dovrebbe concentrarsi su progetti che promuovano la transizione energetica anziché ancorare la Liguria a opere obsolete. Le risorse del PNRR potrebbero essere utilizzate per rilanciare la Regione verso realtà più avanzate, ma invece vengono restituite, con conseguenti perdite di posti di lavoro e innovazione. La Giunta sembra perseguire iniziative prive di respiro, in luoghi destinati ad altre vocazioni, bocciate dagli enti preposti.
Già in un Question Time alla Camera, erano state sollevate le criticità del rigassificatore riguardo alla salute pubblica, alla sicurezza e alla protezione dell’area marina. Inoltre, non è un’opera urgente e necessaria poiché la domanda di gas è in calo e la capacità infrastrutturale attuale soddisfa ampiamente la domanda prevista al 2026.
ISPRA, insieme ad altri enti, ha evidenziato importanti criticità ambientali nella collocazione del rigassificatore nel porto di Savona-Vado. Il Presidente della Regione dovrebbe pensare alla tutela dell’ambiente e supportare il progetto di sviluppo turistico dei comuni locali, anziché utilizzare il territorio per equilibri politici.