Il centrodestra continua a accumulare ritardi in diversi settori cruciali come le infrastrutture, la sanità e la gestione dei rifiuti. In particolare, il cronoprogramma relativo alla gestione dei rifiuti, presentato durante la campagna elettorale, si sta rivelando inadeguato rispetto alle esigenze reali della regione. Già durante la presentazione del Piano regionale dei rifiuti, erano stati evidenziati problemi significativi: la pianificazione non considerava le necessità effettive della Liguria e si contraddiceva con quanto programmato dalle amministrazioni locali.
Era stato suggerito di collaborare con le Regioni limitrofe per ottimizzare lo smaltimento dei rifiuti, considerando le potenzialità degli impianti già in funzione. Questo avrebbe permesso di mantenere sostenibili i costi per i cittadini. Tuttavia, l’impianto di Scarpino sembra non avere la capacità necessaria per essere economicamente sostenibile. Rimane inoltre irrisolta la questione se gli impianti previsti a Scarpino siano destinati a gestire i rifiuti di tutta la regione o solo di Genova, il che potrebbe risultare insostenibile sia per l’azienda che per i cittadini.
La Giunta non ha ancora chiarito se intenda aprire un ulteriore impianto per gestire i rifiuti del resto della regione. Nel frattempo, il biodigestore previsto dalla pianificazione regionale è sparito dai radar, nonostante fosse stato approvato due anni fa. La gestione dei rifiuti appare sempre più inefficace, con l’Agenzia dei rifiuti che non svolge i compiti previsti. Questo pone la domanda sull’utilità di mantenere un’agenzia costosa e inefficace, una questione che si spera venga presto affrontata dalla Corte dei Conti.